Il cammino di Santiago de Compostela, la Via Francigena, la Via degli Dei e il Great Himalaya Trail: sono questi solo alcuni dei percorsi più famosi al mondo, accomunati alcuni dall’amore per la natura selvaggia, altri per la fede, che porta molti pellegrini a percorrerli.
Il Cammino Celeste, altrimenti noto come Iter Aquilense, è nato in tempi abbastanza recenti, nel 2006, ed è un percorso che unisce tutti coloro che, spinti dalla fratellanza e dall’amicizia, intendono raggiungere i 1760 m di altezza del Monte Lussari, in cima al quale sorge uno splendido Santuario meta di pellegrinaggi.
Cosa tratteremo
Alla scoperta del Cammino Celeste
Il Cammino Celeste consta di tre percorsi e quello italiano parte da Aquileia, cittadina del Friuli Venezia Giulia dichiarata Patrimonio dell’UNESCO per via del notevole patrimonio storico e archeologico.
Il percorso austriaco parte da Maria Saal, nei pressi dal capoluogo della Corinzia Klagenfurt, dove sorge un santuario del VIII secolo, mentre il percorso sloveno inizia a Brezje, in Alta Carniola, dove si trova l’antica Basilica di S. Maria Ausiliatrice.
La meta di tutti e tre i percorsi è il Santuario del Monte Lussari a Tarvisio, con le meravigliose Alpi Giulie a fargli da sfondo: è stato eretto nel XIV secolo e poi ristrutturato in seguito ai bombardamenti della Grande Guerra. Secondo la leggenda, è nato dove un giovane pastorello, in cerca delle sue pecore, ha rinvenuto la statua della Vergine col Bambino.
Il Cammino Celeste in Italia è lungo all’incirca 220 Km e, mettendo in conto di percorrere poco più di 20 Km al dì, servono almeno 10 giorni per completarlo. Le tappe sono infatti dieci, anche se gli escursionisti possono decidere di spezzettare il percorso in base alle proprie esigenze e possibilità.
Gli amanti delle due ruote possono poi intraprendere il Cammino Celeste in bicicletta, optando in particolare per la mountain-bike alla luce dei sentieri che caratterizzano gran parte del cammino, tra sterrati e strade di montagna.
Le tappe del Cammino Celeste
Le tappe del Cammino Celeste sono in totale dieci, tra le quali è compreso anche il passaggio attraverso la millenaria Foresta di Tarvisio, incastonata tra le Alpi Giulie e quelle Carniche: il segnavia con il pesce azzurro stilizzato (in memoria del meraviglioso mosaico rinvenuto ad Aquileia) indirizza con precisione tutti i viandanti.
La prima tappa porta da Aquileia ad Aiello del Fiuli: si tratta di un percorso che attraversa le morbide colline punteggiate da vigneti del Collio e prati verdi, costeggiando anche torrentelli. Volendo si può partire da Grado, in particolare dall’Isola di Barbana, dove sorge un antico Santuario Mariano.
La seconda tappa raggiunge il Santuario della Rosa Mistica a Cormons, passando nel frattempo per l’Abbazia romanica di Rosazzo del IX secolo.
La terza tappa ha come meta Castelmonte, dove sorge il Santuario più antico del Friuli Venezia Giulia, dedicato alla Beata Vergine e risalente al V secolo.
La quarta tappa raggiunge Masarolis, passando per la bella Cividale del Friuli, il cui monumento simbolo è il bellissimo Tempietto Longobardo eretto tra il VII e l’VIII secolo, inglobato al Monastero di Santa Maria in Valle.
Il Cammino Celeste prosegue poi per Montemaggiore, fino a salire fino al Rifugio A.N.A. situato a 1468 m di altezza: si prosegue scendendo verso Prato di Resia, proprio nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Giulie e poi per Dogna, dove sono presenti i resti della linea dei Plans risalente alla Grande Guerra.
Le ultime due tappe del cammino sono Valbruna, nella Val Canale e ovviamente il sacro Monte Lussari.
Cammino Celeste: il ritiro delle credenziali e dove dormire
Come avviene ad esempio per il Cammino di Santiago di Compostela, anche per il Cammino Celeste ogni pellegrino potrà ritirare la Credenziale presso il “Souvenir Aquileia di Ghiretti Andrea”, ponendo un timbro per ogni tappa completata.
Visitando il sito ufficiale del Cammino Celeste è poi possibile prendere visione di tutte le strutture ricettive presso cui soggiornare tra una tappa e l’altra: si tratta per lo più di luoghi gestiti da ordini cavallereschi e monastici, generalmente chiusi ai turisti e aperti esclusivamente ai pellegrini e ai viandanti che intraprendono il Cammino Celeste.
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