Non si può andare in Sicilia senza visitare la parte orientale dell’isola. Catania offre eterogenei paesaggi, si pensi alla presenza di un territorio montuoso dove spicca l’Etna, una parte per lo più pianeggiante, ed una che si affaccia sul mar Ionio creando il golfo di Catania.
Non è solo la città di Catania a regalare scenari favolosi ai nostri occhi, ma è anche tutta la sua provincia che affascina gli occhi dei turisti. Il patrimonio storico e archeologico, il barocco delle chiese, il mare Ionico e la presenza del vulcano più alto d’Europa esaudiscono i desideri dei visitatori.
Per raggiungere la città Etnea, il modo più comodo è quello di arrivare in aereo. Una volta atterrati, si può scegliere il servizio di noleggio auto all’aeroporto di Catania per poi partire alla volta delle varie località dei dintorni.
Andiamo, quindi, a scoprire le meraviglie nascoste della provincia catanese.
Cosa tratteremo
L’Etna
Molto vicino a Catania, si trova il gigante Etna. È il vulcano più alto d’Europa; si pensi che superi i 3.000 m, ed è un vulcano attivo. È di fondamentale importanza la sua salvaguardia sia a livello vulcanico che geologico, tanto da essere stato dichiarato come Patrimonio dell’Umanità nella lista Unesco. Per la sua grandezza, esso viene paragonato ad un gigante, del quale gli antichi avevano timore e portavano rispetto. Lo consideravano, infatti, come la casa del dio Vulcano, dio del fuoco e dei Ciclopi.
Meta privilegiata e favorita dai turisti in ogni stagione dell’anno. D’inverno, il monte è ricoperto da neve e per questo è sono possibili escursioni e passeggiate, anche in funivia. Durante tutto il resto dell’anno, quando non c’è pericolo di neve, è possibile scoprirlo tramite escursioni lungo tutti i suoi sentieri.
Borghi dell’Etna
Nel 1987 per valorizzare la particolarità del monte, si è creato il Parco dell’Etna, ai quali piedi si trovano i cosiddetti borghi neri. Sono luoghi caratteristici e unici da visitare. Sono chiamati così dal colore della roccia lavica dell’Etna, con la quale sono stati costruiti. Anche le strade, in questi borghi, sono nere.
Caltagirone
Conosciuta dai siciliani con il nome di “Caltaggiruni”. È nota per il grande patrimonio artistico visitabile, tanto da essere classificata nella lista dell’Unesco come città barocca e da preservare come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Sono famose in tutto il mondo le sue ceramiche, le cui produzioni variano da oggetti domestici a statue che rappresentano scene di vita quotidiana per arrivare addirittura al loro impiego per abbellire chiese e palazzi. A tal proposito, oggetto fotografico per eccellenza è la Scalinata di Santa Maria del Monte, i quali scalini sono del tutto rivestiti da maioliche.
Acireale
Città, appartenente alla provincia di Catania, famosa per il Carnevale, per il barocco e soprattutto per le meraviglie a livello naturalistico. La riserva naturale che prende il nome di Timpa di Acireale è uno degli scenari più suggestivi d’Europa, ma forse poco conosciuta. Grazie alla difficoltà che i turisti provano nell’accedervi, l’ambiente tutt’intorno è rimasto intonso.
Esso è un balcone fatto di pietra lavica che si trova a strapiombo sul mare, con alla sua base delle piccole spiagge. È una riserva naturale composta da una flora mediterranea: ulivi e fichi; e una fauna costituita da piccoli mammiferi e bellissimi votatili: gabbiani reali.
Bronte
L’attività economica principale di questo comune catanese è improntata sul pistacchio, tanto da essere famoso in tutto il mondo. Quando si va in qualsiasi pasticceria o gelateria, gli amanti del pistacchio ricercano sempre quello di Bronte. Chiamata così, perché una leggenda vuole che sia stata creata dal ciclope Bronte, il quale era il figlio di Nettuno; ma le scoperte a livello archeologico di alcune tombe fanno pensare che i primi abitanti fossero siculi.
Importante è qui, il Castello dei Nelson, in quanto prima di essere riconosciuto come tale era un’abbazia benedettina.
Nella chiesa madre della città siciliana, è bene dire che si trovi un crocifisso ligneo cinquecentesco.
Valle del Simeto
Il Simeto è il fiume principale della Sicilia, per ampiezza. Il suo corso è compreso tutto nella provincia catanese, infatti esso attraversa la parte più pianeggiante della città, la quale prende il nome di Piana di Catania. Lungo tutto il suo percorso, varie sono le particolarità forse poco conosciute, ma di notevole importanza. Ci sono forre laviche, cioè delle gole scavate dal fiume che si sono create dopo le colate laviche dell’Etna. La sua fauna è caratterizzata da specie come il martin pescatore, il corriere piccolo e la garzetta.
È fondamentale la sua conoscenza a livello storico, la quale risale alla venuta dei Normanni in Sicilia. Ruggero I fece costruire lungo il fiume Simeto una serie di ponti e fortezze perché esso era considerato un punto nevralgico da difendere.
Aci Trezza
L’ambientazione del famoso romanzo di Verga, “I Malavoglia”, è qui, ad Aci Trezza. Esso è un piccolo borgo reso noto non soltanto dallo scrittore siciliano, ma anche dall’Odissea. Qui, si narra che fosse accaduto l’episodio nel quale erano protagonisti i Ciclopi e Polifemo. Non a caso, il borgo è delimitato da una parte dai cosiddetti Faraglioni dei Ciclopi.
Aci Castello
È il nome che il borgo prende dal castello. La sua particolarità e singolarità è nella posizione in cui il castello è collocato, cioè al di sopra di un costone lavico, con lo scopo di controllare la piazza. Venne costruito dai Normanni in una posizione esterna da tutto, cioè circondato solo dal mare. Successivamente, le colate laviche dell’Etna lo unirono alla terra.
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